Sebastiao Salgado

La mostra “TERRA” di Sebastiao Salgado

In solidarietà con il “Movimento Sem Terra” (MST) del Brasile, il fotografo Sebastiao Salgado ha messo a disposizione una serie di immagini che, riprodotte in poster, formano la mostra fotografica “Terra”.

Questa mostra è stata presentata in Brasile, in Europa, negli Stati Uniti, in Asia ed in America Latina, a partire dal mese di aprile 1997.

L’obiettivo di Salgado ci conduce attraverso un viaggio intenso nella realtà della Terra in Brasile.

Quarantacinque fotografie ci fanno conoscere il lavoro quotidiano di milioni di contadini; gli effetti della concentrazione della proprietà terriera; l’esodo verso le città e nelle favelas; i conflitti e la violenza intorno alla terra; la lotta dei contadini senza terra per recuperare il bene perduto e, con esso, la dignità del lavoro.

Sebastiao Salgado

Sebastiao Salgado nasce nel 1944 a Aimores, in Brasile.

Dopo una formazione universitaria di economista e statistico decide, in seguito ad una missione in Africa, di diventare fotografo.

Nel ’73 realizza un reportage sulla siccità nel Sahel, seguito da uno sulle condizioni di vita dei lavoratori immigrati in Europa.

Nel ’74 entra nell’agenzia Sygma e documenta la rivoluzione in Portogallo, la guerra in Angola e gli avvenimenti in Mozambico.

Entra a far parte (nel ’75) dell’agenzia Gamma e, in seguito (’79), di Magnum.

I suoi numerosi viaggi nei paesi dell’America Latina, più di quindici fino al 1983, danno luogo alla pubblicazione di Altre Americhe, un grande affresco sul modo di vita e le condizioni di lavoro dei contadini.

Nel 1984-85, con l’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere realizza Sahel: l’uomo in miseria.

Si occupa della questione della terra in Brasile a partire dal 1980.

Per portare a termine la mostra è stato in Brasile dal 25 marzo al 25 maggio del 1996.

Negli anni 1999 e 2000 sue foto sono state utilizzate per i calendari di Amnesty International.

È considerato, a giusto titolo, come uno dei più grandi “fotografi umanisti”.

Considerando il suo lavoro come una forma di militanza, Salgado preferisce i temi sociali e fotografa soltanto in bianco e nero; secondo lui questa tecnica, della quale è considerato uno specialista, serve a concentrare l’emozione e permette che l’immagine sia interpretata per quello che è.

La fama, completamente meritata, che Salgado si è conquistata nell’ambito del fotogiornalismo internazionale, è dovuta sostanzialmente alla sua capacità di cogliere, pure in ogni dramma, in ogni miseria umana, quella volontà di riscatto, quel piccolo andito aperto al sogno e al desiderio che è sempre la contromossa decisiva allo scacco del nostro destino.

Il movimento SEM-TERRA

Il Movimento dei lavoratori rurali Senza Terra (MST) è nato nel 1984 dall’auto-organizzazione dei contadini in lotta per ottenere la terra; è un movimento di massa, autonomo, privo di ogni legame politico o religioso.

Gli obiettivi fondamentali del movimento sono la terra, la Riforma Agraria, la giustizia e l’istruzione dei lavoratori rurali.

L’utilizzazione della terra, infatti, non è in funzione degli interessi della società: su quasi 400 milioni di ettari posseduti da privati, solo 60 milioni sono utilizzati per l’agricoltura, l’immensa maggioranza delle terre è inutilizzata o sotto-utilizzata e le terre migliori sono destinate alle monocolture per l’esportazione: canna da zucchero, caffè, cotone, soia, arance.

La produzione destinata all’interno è insufficiente per le necessità della popolazione: 32 milioni di brasiliani soffrono la fame, 65 milioni sono sottoalimentati.

Le proposte del MST sono quindi l’espropriazione delle grandi aree nelle mani delle multinazionali, la fine dei latifondi improduttivi ed una politica agricola rivolta al piccolo produttore.

Le forme di lotta adottate dal Movimento sono le manifestazioni, le marce, lo sciopero della fame, l’occupazione delle terre da espropriare.

Negli ultimi anni il MST è stato vittima di gravissimi attacchi da parte dei latifondisti e della polizia.

I massacri di Eldorado dos Carajàs (17 aprile 1996: la polizia aprì il fuoco sulle 2000 famiglie che si erano accampate per spingere l’amministrazione a espropriare una fazenda e a realizzare e a realizzare un insediamento per 1200 famiglie, furono massacrati 19 sem terra e feriti più di 60 uomini e donne. Un anno dopo la fazenda venne espropriata grazie alla pressione internazionale e lì vivono oggi 690 famiglie) e di Corumbiara e il caso di Josè Rahina (leader nazionale del MST, condannato a 26 anni di carcere per l’uccisione di un poliziotto e di un latifondista avvenute durante l’occupazione di una fazenda nello stato dell’Espirito Santo e solo in appello scagionato da ogni accusa) hanno sollevato indignazione in tutto il mondo ed il MST gode oggi del sostegno di molti intellettuali in Brasile e all’estero.

Nel novembre 2000, il MST è presente in 23 stati del Brasile e coinvolge un milione e mezzo di persone; ha svolto finora 9 incontri e 4 congressi nazionali, durante i quali ha definito le grandi linee della propria azione politica.

Le famiglie insediate negli ultimi 15 anni sono 350.000, quelle attualmente accampate sono 100.000; gli insediamenti sono circa 2000, distribuiti in tutto il Brasile.

Il MST ha conquistato 7 milioni di ettari di terra, che ospitano 1.500 scuole per i bambini degli occupanti, con 150.000 alunni e 3.500 insegnanti, organizzati dal Movimento e pagati dalle municipalità.

25.000 giovani e adulti sono coinvolti in un programma di alfabetizzazione portato avanti insieme ad Unesco e 50 università brasiliane; è in corso anche un programma di educazione ambientale per dirigenti, professori e tecnici degli insediamenti, in collaborazione con il ministero federale dell’Ambiente.

Per maggiori informazioni:

Il Movimento Gocce di Giustizia s’incontra all’Equobar,

Via Giacomo Medici n°91 (San Bortolo), 36100 Vicenza

e-mail: posta@goccedigiustizia.it

sito: www.goccedigiustizia.it

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